Turismo italiano al tempo del Covid: news, proposte e linee guida per contrastare il fenomeno e rilanciare il settore.
Le forti preoccupazioni per il coronavirus hanno portando nel turismo a numerose cancellazioni e ad una bolla di incertezza sul resto della stagione in Italia e in Europa. Il fenomeno sta avendo un impatto sia sul turismo leisure che business con effetti devastanti. Secondo i risultati dell’ultimo monitoraggio effettuato dall’Unwto, l’agenzia che si occupa di turismo per conto delle Nazioni Unite, il 100% delle destinazioni turistiche del mondo è sottoposta a restrizioni di viaggio per i turisti internazionali a causa della pandemia di coronavirus.
“Agli oltre sessanta provvedimenti del Mibact dal valore di 11 miliardi di euro – sottolinea il ministro – si sommano le misure di carattere generale: dalla cassa integrazione ordinaria e speciale ai fondi integrativi salariali, dai contributi a fondo perduto corrisposti dall’Agenzia delle entrate in base ai codici Ateco settoriali, ai Tax credit speciali per le spese COVID, fino alle misure del Dl liquidità a supporto e garanzia delle imprese. Un’attività che ha impegnato notevoli risorse umane e finanziarie e che proseguirà fino a quando questi due settori strategici non avranno superato la crisi”.
Su http://www.beniculturali.it/covid2020 tutte le slide e l’elenco delle misure varate dal MiBACT a sostegno del turismo e della cultura. 1,2 miliardi di euro per sostenere i lavoratori stagionali, intermittenti e a tempo determinato del settore turistico e termale: dall’esonero contributivo per le nuove assunzioni fino alle indennità speciali da 600 euro per il mese di marzo introdotte col DL Cura Italia e alle successive da 1.000 euro decise con il DL Rilancio e reiterate con i DL Agosto, Ristori e Ristori Quater.
A questo link la dichiarazione video del Ministro Franceschini: https://we.tl/t-THWtbUVPsX
È il turismo a pagare gli effetti più pesanti del Covid
Dall’occupazione alla fiducia tutti gli indicatori evidenziano che si sta procedendo a grandi passi verso una crisi strutturale. È la fotografia che emerge dal Focus diffuso dalla Fondazione studi dei consulenti del lavoro e dal calcolo di Swg redatto per conto di Confturismo-Confcommercio.
Secondo quanto rilevano i consulenti del lavoro, tra giugno 2019 e 2020, il mercato del lavoro italiano ha subito un crollo di 841 mila occupati (-3,6%) e il settore turistico, alberghi e ristoranti, in particolare, nel secondo trimestre, ha registrato un calo occupazionale di 246 mila unità (-16,1%), di cui 158 mila nei servizi di ristorazione (-13%) e 88 mila nel settore degli alloggi: quest’ultimo ha visto crollare la base occupazionale del 28,3%.
Leggi di più su: gli effetti sull’occupazione.
Turismo e Covid: così cambiano i viaggi del futuro
Secondo una riflessione di Deloitte, per rilanciare il turismo non basta “virtualizzarlo” come è stato necessario fare in questi mesi. Il rilancio verrà da itinerari iper-personalizzati e mete meno conosciute come i piccoli borghi. Ripensare il turismo ma non solo “virtualizzandolo”. E’ questa la proposta comparsa sul blog di Deloitte Italia presentando i dati rielaborati dal network e resi noti dalle associazioni di categoria, che nei giorni scorsi avevano scritto una lettera attraverso Federturismo al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per chiedere misure a sostegno di un comparto che rappresenta la prima industria italiana e che nel 2020 ha visto dimezzarsi i visitatori rispetto al 2019, per un totale di 53 milioni di viaggiatori in meno sul nostro territorio. Come farlo ripartire dunque? Attraverso la coesistenza digitale-fisico, l’iper-personalizzazione e lo slow tourism.
Leggi di più su: come cambiano i viaggi del futuro
Coronavirus e turismo: le azioni da non fare assolutamente
L’incertezza del momento sta facendo emergere tutta la fragilità di un sistema troppo frammentato che invece, in maniera unitaria e a partire da un organo preposto, dovrebbe costruire nuove e efficaci azioni di destination branding volte a creare nel turista/consumatore l’advocacy positiva. Bisogna tornare a raccontare i musei, i teatri, l’arte, la cultura e la bellezza dei territori italiani, le loro eccellenze e peculiarità e uscire dal loop in cui siamo precipitati.
La cosa più errata da fare è trasmettere insicurezza e incapacità nell’offrire soluzioni per i propri ospiti abituali e per quelli potenziali. Non attivarsi per garantire un soggiorno sicuro e nel giusto confort è come darsi la zappa sui piedi. Rinunciare a promuoversi o smettere di comunicare, il vero suicidio.
Non solo soldi, ma coesione per ripartire con regole e ricette nuove (vedi i rapporti con Booking e OTA) per l’alberghiero e l’extralberghiero, la qualità dell’accoglienza, il problema dell’overtourism nelle principali città, il nodo dei contratti stagionali, la formazione e la digitalizzazione delle imprese. Perché chi pensa di ripartire con le vecchie regole finirà col distruggere un settore che produce ricchezza e competenze. Promuovi la tua attività online in Italia e all’estero, richiedi qui!