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Perché è importante la Destagionalizzazione turistica e le strategie da intraprendere per strutture ricettive e destinazioni.

Una delle caratteristiche del settore turistico è la sua stagionalità, ovvero la concentrazione dei flussi in determinati periodi che però spesso rappresenta un problema per la destinazione e le strutture stesse. Questa concentrazione può essere gestita attraverso politiche di destagionalizzazione turistica che consentano la redistribuzione dei flussi su periodi diversi o più lunghi. Possiamo dire che esiste un mercato fuori dalla stagione principale, più piccolo ma con un grande potenziale di crescita sulla quale investire per la sostenibilità dell’intero sistema, se hai una casa vacanza o Hotel sai bene di cosa sto parlando. Questo non significa proporre a una famiglia che vuole andare al mare in Luglio di andarci a Novembre, bensì costruire un’offerta per attirare flussi con altre motivazioni in altri periodi e non vivere di un’unica stagionalità. A causa del Virus, ad oggi il turismo nazionale e internazionale è in crisi e il dato certo è che, quella del 2020, non sarà una stagione facile. Con il 90% di cancellazioni in questa primo semestre, infatti, possiamo dire che la stagione estiva che pesa per oltre il 60% delle prenotazioni annuali, rischia fortemente di non esistere e bisogna ragionare su come salvare quello che resta. Bisogna quindi destagionalizzare l’offerta attraverso un ripensamento dell’offerta turistica con uno sforzo comune offrendo formule di turismo lento e sostenibile, responsabile ed eco-culturale, enogastronomico e del benessere. In sintesi, non si può aspettare la prossima estate. Ecco alcuni esempi per costruire una nuova proposta.

Destagionalizzazione turistica: il Turismo domestico

Molte persone tendono ad andare in vacanza all’estero pur non conoscendo la propria nazione o regione. Sviluppare consapevolezza delle bellezze presenti nel proprio territorio per aumentare il turismo interno e diminuire l’outgoing può incidere sulla destagionalizzazione. Investire quindi sulla conoscenza del territorio e sulla lentezza può diventare uno strumento potente soprattuto per le destinazioni minori, con benefici enormi anche per le attività ricettive creando un vero volano economico per tutta l’area.

Diversificazione dell’offerta

Un buon modo per favorire la destagionalizzazione turistica, oltre al turismo balneare e culturale, è puntare su nuove offerte come il turismo naturalistico che comprende aree naturali, riserve marine, attività montane, agriturismi e aree rurali. Infatti, si stanno valorizzando i sistemi turistici territoriali per creare sentieri nella natura, attività didattiche e ricreative nelle masserie per far apprezzare e riscoprire le risorse e l’identità dei luoghi.

Differenziazione dei mercati

È possibile anche differenziare proponendo lo stesso prodotto. Basti pensare a quelle realtà che sono appena nate e non possono attivare nuovi investimenti per nuove esperienze. Parliamo di proporre lo stesso prodotto a clienti che viaggiano in diversi periodi, in modo tale da coprire l’intero anno col medesimo prodotto turistico. Si può “puntare” sulla popolazione senile che non ha le stesse costrizioni temporali nella pianificazione delle proprie vacanze di altri segmenti come le famiglie con figli, ad esempio.

Enogastronomia e cinema

Anche l’enogastronomia è diventata una vera e propria motivazione di viaggio, è considerata un nuovo modo di vivere il territorio, di conoscere il paese e le sue tradizioni attraverso il cibo. Questo tipo di turismo è un elemento determinante per la destagionalizzazione turistica perché il turismo enogastronomico può essere praticato durante tutti i mesi dell’anno. Secondo i dati Isnart e Unioncamere, nel 2015 il 4,7% di turisti italiani e stranieri ha soggiornato in Italia per l’enogastronomia generando un giro d’affari di 3,3 miliardi di euro. Il Ciset rivela che la spesa media pro-capite giornaliera di un turista enogastronomico è di 193€ così ripartito: 16,8% per acquisto di vino, 12,7% acquisto di prodotti alimentari tipici, 10% artigianato locale, 20,8% ristorazione e 31,5% alloggio. Il mercato dei prodotti locali riceve un impatto positivo perché il turista dopo apprezzato i prodotti tipici tende ad acquistarli una volta rientrato nel proprio territorio. Un’altra forma di turismo emergente è il cineturismo, ovvero turisti che vanno a visitare luoghi che sono stati location cinematografiche e televisive. Uno studio della Tourism Competitive Intelligence del 2012 ha rilevato che 40 milioni di turisti internazionali scelgono i viaggi in correlazione con un film. Inoltre, vengono creati pacchetti di viaggio in cui è stato girato il film e i turisti vengono portati proprio sul set cinematografico. Il Castello di Anlwick in Inghilterra, nel quale hanno girato alcune scene di Harry Potter, riceve ogni anno 800.000 visitatori.

Sport e wellness

Il turismo sportivo attrae numerosi turisti che amano passeggiare, pedalare, nuotare, fare immersioni e sport acquatici e d’avventura. E’ un segmento molto interessante che crea un giro d’affari di 6,3 miliardi di Euro in Italia, 10 milioni di viaggi e 60 milioni di pernottamenti, rilevati dall’ONT nel 2015. Il turismo sportivo negli ultimi anni è passato da essere un turismo di nicchia a un turismo a uno dei segmenti che registra il più alto tasso di crescita, oltre il 150% (Osservatorio del Turismo). Il wellness tourism è una forma di turismo che attrae persone attente alla salute e al benessere psico-fisico nelle Spa o nelle terme. L’Europa è il più grande mercato turistico del benessere e termale con circa 25.000 stabilimenti, 500.000 occupati nel settore per un giro d’affari di 20Mld di euro. Inoltre, il turista termale spende di più rispetto a quello leisure, vuole pacchetti estetici personalizzati, soggiorna in alberghi di alta categoria. Infine, come in qualsiasi altro campo anche nel Turismo è fondamentale l’integrazione tra i principali attori del sistema territoriale. Una destinazione di successo è tale quando vi è cooperazione tra istituzioni, tra pubblico e privato, associazioni e aziende per creare un’offerta e servizi di qualità e promuovere insieme la destinazione. Rilevante è il ruolo del settore pubblico che deve garantire sicurezza e pulizia perché tutto ciò che sarà percepito in maniera negativa scaturirà un giudizio sull’intera destinazione. La destagionalizzazione turistica è l’obiettivo a cui tendere sia per ampliare l’offerta turistica per nuovi target e migliorare le performance delle attività turistico ricettive.

Scaglionamento dei periodi delle vacanze

Lo scaglionamento altro non è che proporre determinate soluzioni di viaggio per offrire la possibilità alle famiglie di viaggiare in più periodi. Oppure soluzioni per le aziende, in concomitanza con le chiusure annuali.

Infrastrutture materiali e immateriali di alto livello

Anche le infrastrutture come poli golfistici, centri termali e congressuali possono attrarre diversi tipi di segmenti in vari periodi dell’anno. Questo può portare ad un incremento del turismo durante la stagione di spalla. La tecnologia anche qui gioca un ruolo chiave, sviluppando siti web e App si offre la possibilità di informarsi in modo accurato, di prenotarsi la vacanza, le escursioni e biglietti in maniera autonoma. Così facendo si possono reperire informazioni ma anche per vivere l’esperienza in maniera interattiva nella destinazione e nei luoghi di cultura.

Destagionalizzazione turistica: l’importanza della Promozione e del Marketing

Della destinazione, dei luoghi meno conosciuti, di percorsi tematici basati su elementi caratterizzanti, degli eventi in determinati periodi dell’anno, di tutte le potenzialità e le offerte del territorio. Una destinazione che non promuove ciò che offre non potrà mai diventare una destinazione turistica. La promozione deve avvenire non solo attraverso persone formate e specializzate, ma anche attraverso la local community, il web e i social. In tal senso anche le strutture ricettive possono costruire delle promozioni coerenti con la comunicazione della propria destinazione e aiutare quest’ultime ad emergere.

Uso di politiche di prezzo diverse

Per attrarre turisti anche durante le “stagioni morte” applicando prezzi bassi o offrendo maggiori servizi e vantaggi per incentivare l’incoming. Chi può viaggiare in più periodi dell’anno preferirà di viaggiare in bassa stagione piuttosto che in alta o media perché attratto da un’offerta più conveniente. Basti pensare al turismo business, per chi ce l’ha, che ha una sua stagionalità in periodi contrapposti a quella Leisure. Quindi attivate una comunicazione e delle proposte anche per loro con agevolazioni per lunghi pernottamenti.

Trasporti low cost

Capaci di creare impatti sulla stagionalità turistica perché spesso il turista sceglie una destinazione piuttosto che un’altra in base al volo più conveniente o a quello diretto. Un fattore gestito da politiche pubbliche in quanto le autorità offrono agevolazioni alle compagnie in modo da attrarre nuovi flussi e far crescere la visibilità della destinazione.

Creazione di un marchio di qualità

Sempre più turisti scelgono destinazioni in base all’impatto che essa ha sull’ambiente o in base all’offerta enogastronomica. Fondamentale per rappresentare l’eccellenza territoriale attraverso i propri prodotti enogastronomici e/o all’ambiente sono le certificazioni che ne attestino la sostenibilità.

 

Destagionalizzazione turistica: organizzazione di eventi

Gli eventi, causa Covid sono fortemente limitati, ma sono una soluzione per allungare la stagione ed attrarre turisti durante la bassa stagione. Quelli di portata internazionale, in primis, attraggono un vasto pubblico e che danno una grande visibilità alla destinazione. Quindi è importante attivare delle collaborazioni con agenzie e tour operator per favorire i tuoi pernottamenti. Il coinvolgimento dei cittadini, infine, è importante per far accrescere in loro il senso di appartenenza, così facendo la local community risulterà più accogliente.

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